Mi capita spesso nei corsi che tengo di lavorare con alcune persone da cui, per il lavoro che svolgono, ci si aspetta di essere ‘creativi’: imprenditori, professionisti, persone che hanno fatto della propria passione una professione (sto usando la parola ‘creatività’ nel suo significato più vero, inteso come la capacità di creare cose che non esistevano prima).
Sono tutte persone che ad un certo momento della loro carriera hanno avuto una certa dose di successo professionale. A volte hanno avuto MOLTO successo… magari per un solo progetto su cui hanno lavorato, o per una innovazione tecnica che hanno introdotto nel loro settore, o per un talento naturale rivelatosi eccezionale sin da piccoli.
Nel loro campo e nel loro ambiente, sono stati per un certo periodo, i migliori.
E TUTTE queste persone, prima o poi, mi parlano di come ad un certo punto da loro ci si aspetta una cosa cosa che loro ritengono impossibile: continuare ad avere SEMPRE lo stesso livello di successo.
Sono considerati individui molto competenti, ed a volte geniali, per la capacità di performance che hanno dimostrato avere ad un certo punto della loro carriera, e hanno paura di non riuscire a fare di meglio, a creare qualcosa che riscuota lo stesso grado di successo di quello che hanno fatto in precedenza.
Hanno paura di fare quello che sanno fare meglio.
E la cosa… da un certo punto di vista è divertente e la domanda che sto per farti potrebbe anche suonarti un po’ strana:
PERCHE’ essere spaventati da un lavoro che si è nati per fare?
Cosa c’è che ti spaventa quando stai facendo un lavoro che rappresenta la tua identità ed in cui hai voglia anche di mettere la tua creatività?
Personalmente non ho mai visto un ingegnere avere paura di non riuscire a lavorare ai livelli qualitativi a cui è abituato… o iniziare a bere o ad assumere stupefacenti per progettare un circuito elettronico innovativo. E non ho mai sentito parlare del ‘blocco dell’ingegnere’ 🙂
A volte mi sembra che sia più o meno comunemente accettata l’idea che creatività e sofferenza siano in qualche modo legate.
Sei d’accordo su questa cosa?
E come sarebbe invece sapere di avere il tuo più grande successo alle spalle e allo stesso tempo riuscire a mantenere una configurazione tale da permetterti di continuare a fare il lavoro che ami senza aspettative di avere altrettanto successo?
Come sarebbe partire OGNI VOLTA da una posizione in cui riesci a mantenere presente l’esperienza del successo che già hai e nello stesso momento a ricreare quella centratura, quella presenza e quella APERTURA che ti permette di essere al meglio e di ricreare le tue performance migliori esattamente quando vuoi?
Alla prossima!
Simone Pacchiele
www.illavoroperfetto.com
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